Il segretario federale della Lega invita a “uscire dalla gabbia per cui bisogna tagliare e sacrificarsi per ridurre il debito, abbiamo già tagliato tutto il tagliabile”. “No alla direttiva Bolkenstein a tutela di chi ha investito saldi, tempo e fatica nelle piazze e sulle spiagge”.

La prima giornata di “Un tema una proposta” si è conclusa con l’intervento del segretario federale della Lega, Matteo Salvini, che come la Bonino prima di lui ha citato alcune proposte di Confcommercio sulle quali è d’accordo e altre sulle quali è meno in sintonia. Senz’altro prevalgono le prime, a cominciare da commercio e liberalizzazioni: rivedere queste ultime, per Salvini, “è una priorità: l’Italia è bella perché è diversa, no alla direttiva Bolkenstein a tutela di chi ha investito saldi, tempo e fatica nelle piazze e sulle spiagge”. In generale, per il leader della Lega, serve un Paese che torni alla normalità, dove “il progresso va regolato”, in cui “chi fa business in Italia paga le tasse in Italia”, dove “si rimette al centro il merito, e insieme ai diritti ci sono anche i doveri”, dove “torna il lavoro e circola il denaro, senza limiti di spesa sull’uso del contante”,  per il turismo “c’è un ministero ad hoc e c’è una pianificazione strategica delle infrastrutture e dei trasporti” e dove “gli imprenditori passano il loro tempo a lavorare, non sulle scartoffie”. In generale, ha concluso il leader della Lega, “dobbiamo uscire dalla gabbia per cui bisogna tagliare e sacrificarsi per ridurre il debito, abbiamo già tagliato tutto il tagliabile. Le politiche rigoriste hanno fatto crescere il debito di 950 miliardi di euro, bisogna invece aumentare il Pil con più gente che lavora, consuma, paga le tasse”.