La due giorni presso la sede nazionale di Confcommercio a Roma si è conclusa con il Laboratorio Nazionale su Rigenerazione Urbana di ANCI/Confcommercio.
La due giorni presso la sede nazionale di Confcommercio a Roma si è conclusa con il Laboratorio Nazionale su Rigenerazione Urbana di ANCI/Confcommercio. Da maggio 2016 il laboratorio rappresenta il luogo di confronto e di diffusione di buone pratiche fra Comuni e Confcommercio territoriali che, aderendo alla sperimentazione, hanno inteso sottoscrivere accordi locali per dar vita ad iniziative condivise allo scopo di rigenerare le città, incidendo sugli strumenti urbanistici e sulle norme; introdurre misure di fiscalità di vantaggio; costituire partenariati per la redazione di progetti a valere sulle risorse nazionali o europee; formare professionalità in grado di gestire i processi partecipati di rigenerazione urbana. Nato dalla firma del Protocollo d’intesa nazionale tra Confcommercio e l’Associazione Nazionale Comuni Italiani (ANCI), il Laboratorio ha visto negli anni l’adesione alla sperimentazione di numerose città, di diversa grandezza demografica e localizzazione geografica, che si sono confrontate, in otto incontri, indagando i temi della rigenerazione urbana. Dal 2018 si dà avvio ad una fase concreta della sperimentazione in cui sono protagoniste le città che hanno costituito i Laboratori locali, definito un programma di azioni di rigenerazione urbana e individuato possibili fonti di finanziamento. Ad aprire i lavori del Laboratorio è stato il Direttore Generale di Confcommercio, Francesco Rivolta: “Noi siamo favorevoli ad un sindacalismo non rivendicativo ma propositivo e progettuale, ed è quello che stiamo facendo negli ultimi tre anni sul tema città, commercio e innovazione”. “I cambiamenti che stiamo vivendo – ha detto Rivolta – ci inducono a riflettere sulle nuove strategie di sviluppo territoriale. Per noi oggi la città rappresenta il cuore della nuova economia, quella dei servizi”. “Dobbiamo rendere le città palcoscenici ideali per applicare nuove tecnologie da applicare al tessuto urbano per migliorare la vita dei cittadini”. Secondo il direttore generale, ” le imprese sono la parte viva e attiva delle città. Avere tante città “smart” che però siano prive di negozi e attività imprenditoriali è una cosa che non ha niente a che vedere con lo sviluppo socio economico”. Il vicesegretario generale dell’Anci, Antonella Galdi, ha ricordato l’importanza del protocollo firmato dalla stessa Anci e da Confcommercio che, ha detto, “è una cosa concreta che ha portato ha realizzare un roadshow che ha toccato 57 comuni italiani”. Galdi ha poi toccato il tema dell’e-commerce, “che può essere volano di sviluppo senza intaccare il ruolo dei negozi tradizionali”. “Per realizzare questi progetti di rigenerazione urbana – ha sottolineato Galdi – servono visione e conoscenza del proprio territorio e in questo le amministrazioni comunali devono chiedere l’aiuto di chi vive il territorio e su di esso porta avanti la propria attività”. “ci vuole coraggio per il cambiamento – ha concluso – perché spesso per cambiare bisogna fare delle scelte”. L’intervento del presidente di Kanso, Andrea Granelli, si è incentrato sull’affermazione dell’economia dei servizi come componente fondamentale alla formazione del Pil. “Il cuore delle città è il terziario innovativo, il terziario 4.0”. Granelli ha poi ricordato di come sia inutile tentare di copiare altre esperienze fuori dal nostro Paese per realizzare le smart cities: “Serve una via italiana – ha detto granelli – che coniughi tradizione con innovazione”.
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