Audizione in commissione Lavoro al Senato sul ddl Salario minimo. “La storia delle relazioni sindacali in Italia negli ultimi 70 anni è stata in grado di garantire a lavoratori e imprese di trattamenti economici come previsto dalla Costituzione e di adeguarsi ai differenti andamenti dei differenti comparti”.

Rete Imprese Italia è contraria al salario minimo legale perché la storia delle relazioni sindacali in Italia negli ultimi 70 anni è stata in grado di garantire a lavoratori e imprese di trattamenti economici come previsto dalla Costituzione e di adeguarsi ai differenti andamenti dei differenti comparti. Lo ha detto Rete Imprese Italia in audizione in commissione Lavoro al Senato sul ddl Salario minimo. “La fissazione di un salario minimo qualora stabilito più basso di quello della contrattazione collettiva – ha sottolineato – genererebbe una trazione fuori dalla contrattazione rendendo più conveniente uscire dal complesso di provvidenze a favore del solo rispetto del salario orario. Se fosse più alto avverrebbe un’entrata a gamba tesa nelle difficili dinamiche che hanno saputo cogliere le differenze tra settori, comparti e categorie”. “La situazione attuale che vede per quasi il 90% i lavoratori coperti da contrattazione collettiva nazionale non assegna particolare urgenza alla necessità di una copertura totale, ha concluso Rete Imprese.