Il segretario del Pd ha ribadito l’impegno a “sterilizzare le clausole di salvaguardia, andando contro quella cultura economica che da sempre vuole aumentare l’Iva, perché se la si aumenta si contraggono i consumi e non si raggiunge alcun obiettivo di redistribuzione”.

“Il valore delle pmi, del commercio e turismo, del terziario sono sottovalutati nel nostro Paese”. Matteo Renzi, segretario del Partito Democratico, ha iniziato così il suo intervento in Confcommercio in apertura della seconda e ultima giornata di “Un tema una proposta” annunciando poi che il suo primo atto come senatore sarà “la presentazione di un ddl per la tutela dei centri storici e delle sue ‘botteghe'”. Passando a parlare dei temi economici oggetto del documento presentato dalla Confederazione, Renzi ha ribadito l’impegno del Pd a “non aumentare mai l’Iva e a sterilizzare le clausole di salvaguardia, andando contro quella cultura economica che da sempre vuole aumentare l’Iva, perché se si aumenta l’Iva si contraggono i consumi e non si raggiunge alcun obiettivo di redistribuzione”. L’ex presidente del Consiglio ha quindi messo in rilievo i risultati della politica economica dei governo di centrosinistra, ricordando che “rispetto a quattro anni fa il Pil è aumentato, i consumi ripartiti e le tasse sono scese, anche se di poco”. “Noi – ha proseguito il segretario del Pd – non facciamo promesse choc, niente flat tax, perché chi lancia promesse irrealizzabili vi metterà in difficoltà come è già successo all’epoca dello spread fuori controllo. Estenderemo piuttosto agli autonomi le stesse misure che abbiamo messo per i lavoratori pubblici e privati, tra queste gli 80 euro e gli assegni familiari per i figli fino a 18 anni”. Renzi ha parlato infine di infrastrutture, ricordando che “abbiamo dovuto prendere il menu preparato da altri: Berlusconi fa le promesse e a noi tocca realizzarle”, e ha chiesto alla platea “un voto non ideologico, senza salti nell’ignoto”.