Secondo le stime preliminari dell’Istat, l’indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettività (NIC), al lordo dei tabacchi, aumenta dello 0,1% su base mensile e dello 0,6% su base annua (da +0,9% di gennaio).

L’inflazione rallenta. A febbraio 2018, secondo le stime preliminari, l’indice dei prezzi al consumo (Nic) aumenta dello 0,1% su base mensile e dello 0,6% su base annua (era +0,9% a gennaio 2018) segnando il rialzo più basso da dicembre 2016 (quando era +0,5%). Lo rileva l’Istat spiegando che la frenata si deve quasi esclusivamente alle componenti più volatili, specie al calo dei prezzi degli alimentari freschi (-3,2%, che invertono la tendenza da +0,4% di gennaio), rallenta la crescita dei prezzi dei beni energetici. l’inflazione di fondo”, al netto degli energetici e degli alimentari freschi sale di un decimo di punto percentuale (+0,7% da +0,6% di gennaio) mentre quella al netto dei soli Beni energetici si dimezza e si attesta a +0,3% (dal +0,6% registrato nel mese precedente). Il leggero aumento su base mensile dell’indice generale è dovuto principalmente al rialzo, influenzato da fattori stagionali, dei prezzi dei Servizi relativi ai trasporti (+1,5%), in parte bilanciato dal ribasso dei prezzi dei Beni alimentari non lavorati (-0,7%) e di quelli dei Beni durevoli (-0,5%). Su base annua la crescita dei prezzi dei beni decelera (+0,5% da +1,3% di gennaio) mentre accelera, seppur di poco, quella dei servizi (+0,8% da +0,6%). Il differenziale inflazionistico tra servizi e beni torna quindi positivo dopo cinque mesi risultando pari a +0,3 punti percentuali (era -0,7 a gennaio). L’inflazione acquisita per il 2018 è pari a +0,5% per l’indice generale e +0,1% per la componente di fondo. Secondo le stime preliminari, l’indice armonizzato dei prezzi al consumo (Ipca) diminuisce dello 0,3% su base mensile e aumenta dello 0,7% su base annua (era +1,2% a gennaio).