Presentato dall’Ufficio Studi di Confcommercio il nuovo indicatore mensile del Pil.”L’obiettivo è quello di dare informazioni tempestive e affidabili sull’attività economica”.

Il direttore dell’Ufficio Studi Confcommercio, Mariano Bella, ha presentato l’indicatore del Pil mensile: uno strumento di analisi che la Confederazione mette a disposizione dei propri associati e di tutti coloro che sono interessati all’andamento di breve periodo del Pil, della spesa reale delle famiglie e dei prezzi delle principali voci di consumo. “L’intento – ha detto Bella – è quello di dare informazioni tempestive e affidabili sull’attività economica mensile. La cosa importante da sottolineare è che il nosto indicatore segue gli stessi criteri usati dall’Istat nei suoi indicatori trimestrali”. Bella ha quindi sottolineato come i dati indichino un rallentamento della crescita che se dovesse protrarsi potrebbe aprire le porte al rischio di un aumento dell’Iva nel 2019.  Per quel che riguarda le previsioni, Confcommercio prevede che nel quarto trimestre il Pil si attesti a +0,4% e a +1,7% nel 2017.

PIL MENSILE

La produzione industriale a novembre ha registrato una variazione nulla su base mensile e un aumento del 2,2% su base annuale. Segnali favorevoli provengono dal mercato del lavoro, dove si è registrato a novembre un incremento degli occupati dello 0,3% (m/m), e dai nuovi ordinativi che a ottobre hanno registrato una crescita dell’1,9% (m/m). Migliora a dicembre Il sentiment delle famiglie (+1,9% m/m) e delle imprese del commercio al dettaglio (+2,0% m/m), mentre quello delle imprese manifatturiere ha registrato una lieve flessione (-0,2% m/m). Infine, permane una situazione di stabilità per il fatturato dei servizi che nel terzo trimestre del 2017 ha registrato una variazione congiunturale nulla. In linea con queste indicazioni, si stima un incremento congiunturale del PIL nel quarto trimestre pari allo 0,4% mentre il tasso di crescita tendenziale si attesterebbe all’1,7%. Su base annua, l’aumento del PIL nel 2017 si attesterebbe all’1,5%. Si prevede per gennaio 2018 una crescita del PIL mensile dello 0,1 % (m/m) e una crescita tendenziale dell’1,5%, in rallentamento rispetto alla seconda parte del 2017.

ICC (INDICATORE CONSUMI CONFCOMMERCIO)

In linea con un quadro congiunturale che, pur mantenendo un’intonazione positiva, mostra segnali di discontinuità l’indicatore dei Consumi Confcommercio (ICC) ha registrato a dicembre 2017 un calo dello 0,1% rispetto a novembre e una stabilità su base annua.  In termini di media mobile a tre mesi permane la tendenza al moderato rallentamento iniziata alla fine dell’estate. Il calo dello 0,1% registrato dall’ICC a dicembre, dopo la stasi del mese precedente, è derivato da una flessione dello 0,2% della domanda di beni e da un aumento dello 0,1% di quella relativa ai servizi. Per quanto concerne le singole macro-funzioni si rileva come il quadro generale sia caratterizzato da una diffusa tendenza al rallentamento. Solo per gli alberghi ed i pasti e consumazioni fuori casa si rileva, infatti, un modesto aumento (+0,1%) rispetto a novembre. La flessione più significativa (-0,5%) ha interessato i beni e i servizi per la mobilità segmento che negli ultimi mesi ha mostrato un’intonazione meno positiva derivante dal ridimensionamento della tendenza al recupero degli acquisti di autovetture da parte dei privati. Un modesto ridimensionamento (-0,1%) si è registrato per i beni e i servizi per le comunicazioni, per i beni e i servizi per la cura della persona, per l’abbigliamento e le calzature e per i beni e i servizi per la casa. La spesa per gli alimentari, le bevande e i tabacchi e per i beni e i servizi ricreativi è risultata stabile. Nel confronto su base annua a dicembre l’ICC è risultato stabile. Questo dato è sintesi dell’andamento positivo della domanda relativa ai servizi (+1,1%) e di una flessione dello 0,6% della spesa per i beni. Rispetto al mese di dicembre dello scorso anno l’incremento più significativo ha riguardato la domanda per gli alberghi, i pasti e le consumazioni fuori casa (+1,2%). Più contenuta è stata la crescita, su base annua, per i beni e i servizi ricreativi (+1,0%) e per i beni e i servizi per la casa e per gli alimentari le bevande ed i tabacchi (+0,7%). In linea con quanto registrato a novembre la riduzione più significativa ha interessato il segmento relativo ai beni e servizi per la mobilità (-4,1%), Tale andamento ha riflesso sia il rallentamento in atto sul versante della domanda di auto e moto da parte dei privati, sia il confronto con un periodo dello scorso anno in cui il recupero era avvenuto a ritmi sostenuti. Variazioni negative si sono riscontrate anche la spesa per i beni e di servizi per le comunicazioni (-0,2%) e per l’abbigliamento e le calzature (-0,3%).