Sul sito del Mit verrà pubblicato il documento commissionato dal governo, consegnato ieri ai due vicepremier. Salvini: “c’è bisogno di finire quello che abbiamo cominciato perché serve agli italiani”.
L’attesa ‘infinita’ per conoscere l’analisi costi-benefici sulla Torino-Lione commissionata dal governo sembra arrivata agli sgoccioli. Oggi dovrebbe cadere il velo sullo studio, oggetto di critiche e polemiche interminabili ancora prima di essere rivelato. “La relazione verrà pubblicata sul sito” del Mit, ha annunciato il ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture Danilo Toninelli, spiegando che già ieri è stata consegnata ai vicepremier Luigi Di Maio e Matteo Salvini. “Finalmente, potrà partire un dibattito pubblico talmente importante, a partire dai numeri”, sottolinea Toninelli. E si potrà capire “quanto ci costa, quanti sono i benefici. E non si creeranno opinioni su giudizi ma su dati scientifici”. “Sulla Tav c’è bisogno di finire quello che abbiamo cominciato – sottolinea da parte sua il leader del Carroccio, Matteo Salvini – certo non perché ce lo dicono i francesi, ma perché serve agli italiani”. Il no all’opera dell’analisi, dopo settimane di balletto tra Lega e 5 Stelle, sembra però scontato. “Abbiamo pianificato miliardi di investimenti infrastrutturali nel nostro budget, quindi un potenziale ‘no’ all’alta velocità non rappresenterebbe un ‘no’ alle infrastrutture in generale”, mette le mani avanti il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte. Le opposizioni, però, si preparano a dare battaglia. Il parlamentare dem Davide Gariglio ha consegnato ieri alla Corte dei Conti Ue la lettera di Telt, la società italo-francese incaricata di realizzare l’opera, in cui quantificano in oltre 75milioni di euro mensili i danni provocati dal blocco delle gare d’appalto. Critico anche il capogruppo di Forza Italia in Commissione Trasporti della Camera, che mercoledì audirà il professor Marco Ponti, a capo della commissione che ha effettuato l’analisi. “Magra consolazione”, dice l’esponente azzurro, che accusa l’analisi di essere parziale e invita il governo a dotarsi anche “di una dettagliata analisi giuridica relativa ai costi derivanti da un eventuale stop all’opera”. “Ora che le elezioni abruzzesi si sono svolte, la smettano con la pantomima elettorale. Il governo decida una volta per tutte – conclude il governatore dem del Piemonte, Sergio Chiamparino – così sarà chiaro chi vuole mettere il Piemonte in un angolo e chi invece lavora per la crescita, la sicurezza, l’ambiente”