Il problema sorto a seguito della sentenza del Consiglio di Stato che fissa al 2023 il termine di tutte le concessioni demaniali non riguarda soltanto spiagge e stabilimenti balneari. Ci sono infatti una moltitudine di altre categorie di esercenti coinvolte.
Dai dati in possesso della Confcommercio della provincia di Imperia, soltanto nel nostro territorio, la questione coinvolge dehor di bar, ristoranti, pizzerie e gelaterie, spiagge e piscine di alberghi, chioschi bar, discoteche, ecc.
Una situazione dunque molto preoccupante, che è stata affrontata anche nel corso dell’ultima riunione della Giunta provinciale di Confcommercio Imperia, nella quale è intervenuto anche il presidente provinciale del Sib, il Sindacato Balneari di Confcommercio, Fabio Viale.
Spiega Viale: “La sentenza del Consiglio di Stato che impone la messa a gara delle concessioni demaniali nel 2023 non riguarda soltanto la nostra categoria. In Liguria si contano 1.250 stabilimenti balneari, ma le altre attività interessate sono oltre 4 mila. Si tratta di tutti quegli imprenditori ed esercenti che hanno una concessione turistico ricreativa, non ricettiva, ricadente sul suolo demaniale, salvo che la stessa non sia già stata ottenuta attraverso una gara pubblica. Il nostro nemico più grande è il tempo”.
Il presidente provinciale della Confcommercio Enrico Lupi e l’intera Giunta hanno garantito pieno sostegno non soltanto ai balneari, ma a tutte le molteplici categorie coinvolte loro malgrado in questa situazione.
Sottolinea il presidente Lupi: “Siamo consci che si tratta del futuro di migliaia di posti di lavoro. Per questo, di concerto con gli organi regionali e nazionali, saranno valutate tutte le iniziative più opportune affinché il problema venga affrontato con la massima urgenza e vengano trovate quanto prima soluzioni idonee a salvaguardare i posti di lavoro e gli investimenti fatti negli anni dai titolari di concessioni demaniali”.