Presentato il volume delle ‘Bussole’ sul neuromarketing nel negozio. Il 30,2% delle imprese femminili del settore ha investito, negli ultimi 8 anni, in prodotti e tecnologie green, contro il 24,3% di quelle maschili.
Si è svolto oggi a Roma, in occasione del 5° Forum di Terziario Donna Confcommercio, il convegno “Economia responsabile per dare valore al futuro”. Il Forum si presenta come un appuntamento annuale per riflettere sull’economia, sulle nuove visioni e prospettive imprenditoriali, sui nuovi modelli di sviluppo, con lo sguardo rivolto al cambiamento in atto, non solo nel tessuto economico, ma anche nella società, per la definizione di strategie per la competitività delle imprese del terziario.
“Il terziario di mercato – ha dichiarato il presidente di Confcommercio, Carlo Sangalli -è la prima scelta delle donne che vogliono fare impresa, oltre il 70% delle donne che fa impresa, infatti, la fa nei nostri settori dove si produce più valore, più benessere più futuro forse anche grazie a una marcia in più che hanno le donne”.
Patrizia Di Dio, presidente di Terziario Donna Confcommercio, ha commentato: “Dobbiamo essere consapevoli che la sostenibilità e la responsabilità sociale non sono temi che hanno a che fare solo con l’etica, non esprimono solo un’economia virtuosa, ma sono anche un tema di competitività, una leva strategica vincente su cui puntare per migliorare le performance e i risultati delle nostre imprese e sono un patrimonio immateriale di capacità che noi donne imprenditrici già possediamo e applichiamo spontaneamente”.
Le imprese femminili hanno una maggiore attenzione verso la sostenibilità ambientale: secondo stime Si.Camera su dati Fondazione Symbola-Unioncamere (Rapporto GreenItaly 2017), le imprese (con almeno un dipendente) femminili del terziario che hanno investito negli ultimi 8 anni (dal 2010 al 2017) in prodotti e tecnologie green sono il 30,2% contro il 24,3% nel caso delle imprese maschili. La media del terziario è pari al 25,6%.
Nel campo della sostenibilità ambientale, le imprese femminili mostrano una più elevata propensione ad investire nella green economy rispetto a quelle maschili. Recenti ricerche hanno dimostrato come la responsabilità sociale di impresa, in una visione che vede l’impresa relazionarsi con la comunità territoriale senza perseguire solamente la massimizzazione del profitto, sono più competitive.
Durante i lavori è stata presentato il volume “Il Neuromarketing nel negozio”, il nuovo manuale della collana “Le Bussole”, che affronta un tema nuovo per gli esercizi commerciali, applicando concretamente, il neuromarketing alla gestione del negozio.
Quali sono i meccanismi mentali che guidano le decisioni dei clienti. Perché scelgono un prodotto e non un altro. Cosa rende felice e soddisfatto il consumatore durante l’esperienza shopping. Il neuromarketing può aiutare i negozianti a rivolgere l’attenzione ai propri clienti in modo nuovo, per capire meglio i loro comportamenti, i loro bisogni inespressi, cosa essi si aspettano di trovare in un negozio, e, soprattutto, quali sono i meccanismi mentali che guidano le loro decisioni e cosa li rende soddisfatti e felici durante l’esperienza di shopping. Una attività ancora più importante adesso che la concorrenza dell’e-commerce diventa pressante.