Nella città abruzzese, presso il teatro Marrucino, si è tenuto lo spettacolo teatrale dal titolo “Tutto quello che sto per dirvi è falso”, che rientra nel “Progetto nazionale di Confcommercio di educazione all’acquisto legale: fermiamo la contraffazione”.
La lotta alla contraffazione non può prescindere dalle scelte corrette di ogni consumatore e, di conseguenza, di ogni cittadino. E’ il concetto ribadito a più riprese nel corso della giornata informativa promossa da Confcommercio Chieti con l’obiettivo di debellare il fenomeno della contraffazione commerciale e di salvaguardare il made in Italy, sempre più a rischio a causa della vendita diffusa di prodotti tarocchi. Una battaglia per la legalità che Confcommercio ha illustrato all’interno del teatro Marrucino be che fa parte dell’iniziativa lanciata da Confcommercio a livello nazionale. Il messaggio per la legalità è stato lanciato alla platea del Marrucino non solo grazie agli interventi degli esperti del settore che si sono alternati al microfono ma anche con lo spettacolo teatrale, “Tutto quello che sto per dirvi è falso”, portato in scena dall’attrice Tiziana Di Masi. “Il significato proprio del verbo contraffare è riprodurre qualcosa in modo tale che venga scambiato per originale. Fenomeno antichissimo e diffuso, la contraffazione si va oggi configurando come una vera e propria industria criminale con gravi ripercussioni- spiega il presidente Tiberio- in ambito sia economico, sia sociale. I cittadini hanno un ruolo attivo e fondamentale nella lotta alla contraffazione a partire dalle loro scelte negli acquisti mentre le imprese possono dare un supporto decisivo alla vittoria della battaglia per la legalità con strategie competitive leali.” Il presidente di Confcommercio ha poi ricordato le iniziative di contrasto alla contraffazione commerciale messe in atto in particolare sulle spiagge della provincia, dove il mercato dei prodotti taroccati sta raggiungendo una diffusione preoccupante, ed ha sottolineato come la contraffazione, al contrario del commercio al dettaglio legale, non conosca crisi. “Contraffare un marchio è un crimine per la società dal momento che è riconosciuta la relazione tra contraffazione e criminalità. Non mancano ovviamente- precisa Tiberio- le responsabilità delle imprese che investono poco o nulla nella ricerca di misure anticontraffazione come il ricorso agli ologrammi dei marchi. Per questi motivi è imprescindibile lavorare, così come stiamo facendo noi di Confcommercio, sulla cultura della legalità e sull’educazione all’acquisto legale rivolgendoci soprattutto alle nuove generazioni che sono già i consumatori di oggi ma saranno i cittadini, gli imprenditori e i lavoratori di domani.” Da qui l’appello del presidente Tiberio alla salvaguardia di un sistema commerciale virtuoso, concetto sposato a pieno da Anna Lapini, componente della giunta nazionale di Confcommercio nonché responsabile della legalità e sicurezza. “La contraffazione ha sottratto finora 28 miliardi di euro al commercio. Un consumatore su quattro secondo le indagini dei nostri uffici tecnici- afferma Lapini- acquista prodotti illegali contraffatti. La sensibilizzazione su queste tematiche diventa, di conseguenza, fondamentale per invertire la rotta.”