«Per il settore del commercio l’inizio del nuovo anno vedrà ancora della sofferenza, ma ci auguriamo che nella seconda metà del 2021 si arrivi a una soluzione dell’emergenza, o quantomeno a un sostanziale alleggerimento; questo dovrebbe portare a un rimbalzo più evidente in alcuni settori specifici, come quelli della ristorazione, della ricettività e delle strutture balneari». Lo dichiara il presidente della Confcommercio della provincia di Imperia Enrico Lupi.

Prosegue Lupi: «Nel 2021 avremo ancora un turismo di prossimità, con capacità di spesa inferiore rispetto alla media degli scorsi anni, ma la mobilità interna dovrebbe aiutare la ripartenza. Per il commercio in senso stretto, invece, assisteremo a un recupero più lento, ma costante. Certo è che il Covid ha provocato e provocherà ancora una ridefinizione dell’offerta. Lo smartworking, ad esempio, penalizza l’offerta dei pasti di pausa pranzo. Ci sono segmenti che difficilmente si potranno riprendere, perché non tutti riusciranno a convertirsi. Se i primi mesi del 2021 non vedranno un’inversione di tendenza dell’andamento pandemico, molte imprese non ce la faranno».

Conclude il presidente Enrico Lupi: «I ristori dello Stato non sono sufficienti e servirebbe un intervento determinante sugli sgravi fiscali. A fare la differenza sarà comunque la voglia del consumatore finale di tornare alla normalità».