Da lunedì 10 gennaio 2022, in Liguria, per la DIAGNOSI DI INFEZIONE DA COVID-19 è possibile utilizzare il test antigenico, più comunemente conosciuto come tampone rapido. Il risultato quindi non necessita più della conferma del tampone molecolare (RT-PCR).
Dal 10 gennaio il test rapido è anche impiegato per la valutazione del termine della quarantena di chi è stato A CONTATTO CON POSITIVI, secondo le normative vigenti in merito, senza la conferma del test molecolare.
I test rapidi che possono ufficialmente determinare la diagnosi e il termine della quarantena potranno essere effettuati da:
- Asl di appartenenza (tramite i Dipartimenti Prevenzione, GSAT, drive e i poli ambulatoriali)
- Medico di medicina generale o pediatra di libera scelta
- Farmacie che effettuano tamponi
- Laboratori privati accreditati e altri erogatori autorizzati
Non sono ovviamente considerati validi i tamponi antigenici autosomministrati, ossia i classici tamponi rapidi casalinghi.
Sempre dal 10 gennaio i tamponi antigenici sono sufficienti anche per certificare la fine dell’isolamento di PERSONE POSITIVE. Queste, il giorno successivo la scadenza dei termini di legge potranno effettuare il tampone rapido presso l’Asl di appartenenza, il medico di medicina generale, il pediatra, i laboratori privati, le farmacie e gli erogatori accreditati.
Nell’ordinanza si specifica che il paziente, scaduti i termini dell’isolamento o quarantena e in assenza di sintomi, può uscire di casa lasciando il proprio domicilio per andare a effettuare il test. Questo deve però avvenire nel pieno rispetto delle regole igienicosanitarie volte a impedire la trasmissione (utilizzo di un mezzo proprio, impiego delle mascherine FFP2, distanziamento).
L’ordinanza firmata da Regione Liguria prevede, inoltre, che i test rapidi che sono stati eseguiti fino a 21 giorni prima all’entrata in vigore dell’ordinanza (10 gennaio 2022) sono da considerarsi validi per accertare la positività o l’uscita dall’isolamento o quarantena.
LE NORME SULLA QUARANTENA IN TUTTA ITALIA IN VIGORE DAL 31 DICEMBRE 2021
Dal 31 dicembre 2021 sono entrare in vigore le nuove norme decise dal Governo per quanto riguarda la quarantena.
Nel caso di POSITIVITÀ:
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- Vaccinato con terza dose booster, oppure con doppia dose da meno di 120 giorni, oppure guarito da meno di 120 giorni: se asintomatici isolamento di 7 giorni con test (anche rapido) finale negativo; nel caso della presenza di sintomi è necessario un tampone di controllo (anche rapido) dopo 3 giorni dalla scomparsa dei sintomi. Se ancora positivi è necessario ripetere il test dopo 7 giorni.
- Non vaccinati, oppure vaccinati con doppia dose da più di 120 giorni, oppure non vaccinati e guariti da più di 120 giorni: se asintomatici 10 giorni di isolamento con test (anche rapido) finale negativo; con presenza di sintomi è necessario un tampone di controllo (anche rapido) dopo 3 giorni dalla scomparsa dei sintomi. Se ancora positivi è necessario ripetere il test dopo 7 giorni.
CONTATTO STRETTO CON UN POSITIVO:
- Vaccinato con terza dose booster, oppure vaccinato da meno di 120 giorni, oppure guariti da meno di 120 giorni: niente quarantena, autosorveglianza con uso di mascherina Ffp2 per 10 giorni.
- Vaccinato con seconda dose da più di 120 giorni, oppure guariti da più di 120 giorni: 5 giorni di quarantena con test (anche rapido) finale negativo.
- Non vaccinato: 10 giorni di isolamento con test (anche rapido) finale negativo, oppure 14 giorni di isolamento senza test finale.
DIFFERENZA TRA TEST ANTIGENICO, MOLECOLARE, SIEROLOGICO
TEST VALIDI ANCHE PER L’OTTENIMENTO DEL GREEN PASS BASE:
I test antigenici ricercano la presenza di proteine virali in grado di legarsi ad anticorpi. Il test è effettuabile su un campione prelevato tramite tampone nasale e il risultato è pressoché immediato e non necessita di strumenti di laboratorio.
I test molecolari ricercano invece i frammenti del materiale genetico di cui è composto il virus. Anche in questo caso il test è effettuato su un campione prelevato nelle cavità nasali tramite tampone. La presenza dei frammenti indica l’avvenuto contatto con il virus e dunque la positività. L’analisi necessità però di tempistiche più lunghe e di strumenti di laboratorio idonei.
Esistono poi anche i test salivari sia antigenici, sia molecolari. Solo quest’ultimi sono però considerati un’opzione alternativa ai tamponi oro/nasofaringei per l’ottenimento del green pass base esclusivamente nelle seguenti circostanze: per individui fragili con scarsa capacità di collaborazione (ad esempio anziani in RSA, disabili, persone con disturbi dello spettro autistico); nell’ambito di attività di screening in bambini coinvolti nel Piano di Monitoraggio della circolazione di SARS-CoV-2 in ambito scolastico; per lo screening dei contatti di caso in bambini nelle scuole; per operatori sanitari e socio-sanitari nel contesto degli screening programmati in ambito lavorativo.
SIEROLOGICI:
Con i test sierologici si va alla ricerca della presenza degli anticorpi diretti contro il Covid-19. La loro presenza indica infatti l’avvenuto contatto con il virus. In particolare ciò che viene valutata è la presenza delle IgM e delle IgG. A seconda della positività o negatività di questi due fattori, si può stabilire se l’infezione è recente (pochi giorni e quindi una possibile attuale positività) o nel passato (anche diverse settimane e quindi una potenziale negatività). Detto questo i test sierologici servono per comprendere se l’organismo è entrato in contatto con il virus oppure no, meno utili per comprendere se c’è un’infezione in atto. Ne esistono di due tipi: sierologici qualitativi (con una goccia di sangue ci dicono la presenza o meno degli anticorpi) e quantitativi (con un prelievo viene valutata, oltre la presenza, il livello di anticorpi prodotti).