Dal primo luglio scatterà l’obbligo di emissione della fattura elettronica per gli impianti di distribuzione carburanti. Figisc e Fnaarc chiedono più tempo per dare modo agli impianti di distribuzione stradale e agli agenti di commercio di prepararsi adeguatamente.
Dal prossimo primo luglio, per le cessioni di benzina e gasolio utilizzati come carburanti per autotrazione, non potrà più essere usata la scheda carburante ma scatterà l’obbligo di emissione della fattura elettronica per gli impianti di distribuzione carburante. Secondo Maurizio Micheli, presidente di Figisc-Confcommercio (Federazione Italiana Gestori Impianti Stradali) e Alberto Petranzan, presidente Fnaarc (Federazione Nazionale Associazioni Agenti e Rappresentanti di Commercio), questo provvedimento (previsto dal comma 917 dell’articolo 1 della legge 205/2017) creerà enormi difficoltà operative. Il perché è presto detto: interessando una platea di milioni d’imprese grandi e piccole, a fronte di circa 21mila stazioni distribuite sul territorio nazionale, verrebbe congestionata l’attività degli impianti, soprattutto in un periodo, quello dell’esodo estivo, con inevitabili criticità anche per gli automobilisti. Fnaarc, in particolare, ricorda che giornalmente sulle strade italiane si muovono oltre 250mila agenti di commercio, che percorrono e 500mila chilometri ogni anno, con conseguente notevole utilizzo di carburante. Dal primo luglio, quindi, con l’abolizione della “carta carburante”, tutte le stazioni di servizio in Italia dovranno essere pronte a gestire un incremento esponenziale della fatturazione che, oggi, riguarda invece solo alcune specifiche transazioni verso taluni soggetti passivi Iva. Un aggravio – proseguono Fnaarc e Figisc – che “non potrà nemmeno giovarsi degli attuali sistemi tecnici di produzione e validazione di ogni singola e-fattura, anche quelli tecnologici attraverso app, che prevedono tempi difficilmente conciliabili con l’operatività delle stazioni carburanti”. Per questo le due Federazioni aderenti a Confcommercio, “pur condividendo lo spirito del provvedimento e confermando la collaborazione a questa iniziativa di contrasto all’evasione fiscale”, auspicano “una proroga dei termini e propongono una partenza a doppio binario fino a gennaio 2019 per dare modo agli impianti di distribuzione stradale e agli agenti di commercio di prepararsi adeguatamente per gestire al meglio questa rilevante innovazione tecnologica senza gravare in termini di operatività veloce sia sull’utenza privata che su quella d’impresa”.