Nelle ultime bozze sono accorpati in 35 articoli molti dei 61 interventi ipotizzati dal governo nei giorni scorsi. Tra le misure un calo generalizzato della tassazione per gli utili investiti in azienda, l’aumento dello sconto sull’Imu capannoni e il ritorno del superammortamento al 130%.
Via la mini-Ires e al suo posto un calo generalizzato della tassazione per gli utili investiti in azienda, aumento dello sconto sull’Imu capannoni e ritorno del superammortamento al 130%. Nelle ultime bozze del decreto crescita, che dovrebbe andare in Cdm lunedì, sono accorpati in 35 articoli molti dei 61 interventi ipotizzati dal governo nei giorni scorsi. C’è il pacchetto per la tutela del made in Italy fortemente voluto dal vicepremier Luigi Di Maio, con la tutela dei marchi storici come Pernigotti, e tutto il pacchetto fiscale e per il rilancio degli investimenti su cui spinge il ministro dell’Economia Giovanni Tria. E tra le novità spunta la ‘rigenerazione urbana’ che consente di abbattere e ricostruire palazzi anche con volumetria diversa (ma rispettosa delle leggi), che già aveva fatto litigare gli alleati nella stesura del decreto sblocca-cantieri. C’è anche la mini-tassa per invogliare lavoratori e ricercatori a portare i loro ‘cervelli’ in Italia.
Ecco una sintesi delle principali aree di intervento.
ADDIO MINI-IRES, ALIQUOTA SUBITO AL 22,5%: si sostituisce lo sconto di 9 punti per chi investe in macchinari o assunzioni con un generalizzato, e di più facile applicazione, taglio dell’aliquota Ires sugli utili non distribuiti e reinvestiti, a prescindere dalla destinazione. Si passa al 22,5% praticamente subito, dall’anno di imposta 2019, al 21,5% nel 2020, al 20,5% nel 2021 e al 20% a regime dal 2022.
SCONTI IMU CAPANNONI, TORNA SUPERAMMORTAMENTO: il superammortamento al 130% viene reintrodotto subito, dal primo aprile fino al 31 dicembre 2019, sugli investimenti in beni materiali nuovi (esclusi i veicoli e gli altri mezzi ditrasporto) fino a 2,5 milioni. Viene gradualmente incrementata la deducibilità dell’Imu sui capannoni dal reddito d’impresa e di lavoro autonomo. Per quest’anno (periodo di imposta 2018) è stabilito uno sconto al 50%, dal prossimo si sale al 60%.
INCENTIVO A IMPRESE PER ‘RIGENERARE’ PALAZZI: per incentivare il ricambio dei vecchi edifici con palazzi nuovi e ad alta efficienza energetica arriva uno sconto su imposte di registro, ipotecarie e catastali (200 euro l’una) per le imprese che acquistano – non nei centri storici o nelle aree vincolate – interi stabili “a condizione di demolirli e ricostruirli”, anche “con variazioni di sagoma e volumetria urbanisticamente consentite”, per poi rivenderli entro 10 anni.
RISPUNTA MINI-TASSA ‘TORNA IN ITALIA’, MA DA 2020: dopo un tentativo con il decretone, torna la proposta di un supersconto per attirare lavoratori dall’estero a partire dal 2020. Chi decide di ‘venire in Italia’ per almeno 2 anni, dopo essere stato all’estero per almeno 2 anni, pagherà per 5 anni le tasse solo sul 30% del reddito. Vale per ulteriori 5 anni per chi si trasferisce al Sud, ha figli o compra casa. Prolungati anche gli sconti fiscali per il rientro ‘dei cervelli’, da 4 a 6 anni.
NASCONO I MARCHI STORICI, SONO INTERESSE NAZIONALE: registro ad hoc per i marchi che hanno almeno 50 anni. In caso di crisi dell’impresa, di cessazione di attività o delocalizzazione un’interazione dettagliata con il ministero dello Sviluppo economico per salvaguardarne i livelli occupazionali e per evitarne la chiusura. Viene anche creato al Mise un Fondo per la tutela dei marchi storici da 100 milioni.
CORRETTIVI A PIR, A PMI MASSIMO 1% INVESTIMENTI: le nuove norme della manovra avevano strozzato il mercato. Per questo si riduce all’1% la percentuale da degli investimenti da destinare alle Pmi, che salgono gradualmente fino al 7%.
ARRIVA FONDO PER ECONOMIA CIRCOLARE: come chiesto dal M5S arriva un fondo ad hoc per favorire progetti di ricerca tra i 500mila euro e i 2 milioni (con un finanziamento agevolabile fino al 50% e un 20% di contributo diretto) per rendere i processi produttivi più efficienti e con minore impatto ambientale, riduzione delle emissioni, rifiuti zero.
SPINTA INVESTIMENTI PMI STARTUP E INNOVATIVE: si punta a favorire i canali non bancari, dalle nuove Sis per investire in start up non quotate ai voucher per le innovative per accelerare i brevetti. Previsti anche interventi sul Fondo di garanzie per le Pmi e un fondo ad hoc per rendere più attrattivi gli investimenti nelle zone economiche speciali (Zes).
INCENTIVI DA SISMABONUS AD AGGREGAZIONI: resta lunga la lista degli incentivi nei settori più disparati, dall’aggregazione di imprese al rafforzamento di quelli esistenti per efficienzaenergetica e sicurezza antisismica. Prevista anche la proroga del credito d’imposta per ricerca e sviluppo.
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