Gianmarco Danio responsabile dello Sportello unico per le attività produttive del Comune di Dolcedo nei giorni scorsi ha inviato una lettera alla Regione e per conoscenza alle Associazioni di categoria chiedendo agli uffici regionali di intervenire presso i Comuni al fine di garantire uniformità di applicazione per quanto riguarda l’impiego di spazi pubblici per il posizionamento di sedie e tavoli da parte di imprese artigiane al fine di consentire il consumo sul posto di prodotti alimentari.
Il dottor Danio ha anche evidenziato come la normativa vigente per queste imprese non preveda l’occupazione di aree pubbliche per il posizionamento di tavoli e sedie atti al consumo dei prodotti, ma soltanto di quelle private immediatamente adiacenti ai locali di produzione.
L’intervento del dottor Gianmarco Danio trova piena condivisione nella Confcommercio della provincia di Imperia, come evidenziano il Presidente provinciale della Fipe (Federazione Pubblici Esercizi) Enrico Calvi e il Direttore provinciale Luca Erba.
Sottolinea il Presidente provincia della Fipe Confcommercio Enrico Calvi: “La distinzione fra attività commerciali e artigianali non è soltanto una formalità riservata alla burocrazia degli uffici, ma piuttosto qualcosa di reale e concreto. È pertanto importante che vi sia chiarezza e univocità nell’applicazione delle norme da parte dei Comuni. Ben venga in questo senso il richiamo avanzato dal Suap del Comune di Dolcedo e il coinvolgimento della Regione, anche a tutela di tutti gli operatori interessati”.
Spiega il Direttore provinciale della Confcommercio Luca Erba: “Esprimiamo piena condivisione nel merito della comunicazione, a noi pervenuta per conoscenza, relativa al ‘Posizionamento di tavoli e sedie finalizzato al consumo immediato di prodotti presso imprese del settore alimentare diverse dagli esercizi di somministrazione di alimenti e bevande’.
Una chiamata in causa della Regione Liguria in materia di somministrazione non solo rappresenta la difesa dell’applicazione della legge regionale del “Testo unico in materia di Commercio”, ma acquisisce un valore imprescindibile nella difesa dei diritti delle categorie rappresentate. Siamo convinti che le modalità con le quali si fa impresa non possano essere derubricate solamente ad un approccio burocratico, come qualcuno ha inteso sottintendere nelle numerose richieste effettuate agli uffici comunali, ma altresì trovano l’essenza stessa del nostro agire quotidiano.
L’applicazione delle disposizioni di legge rappresenta un punto di equilibrio a difesa di tutte le imprese. Una netta divisione delle competenze e l’applicazione del piano di somministrazione garantisce a tutti l’opportunità di svolgere con correttezza la propria attività di impresa. L’equilibrio tra diritti e doveri trova un riscontro armonico solo se inserito in quadro normativo chiaro e uguale per tutti. Riteniamo che la difesa dell’applicazione del “Testo unico in materia di Commercio” sia la strada maestra da non abbandonare mai”.