Lettera aperta del presidente del S.I.B. a Paolo Gentiloni, neo Commissario europeo con delega agli Affari Economici. “La balneazione attrezzata italiana oltre ad essere un ‘pezzo importante’ dell’economia e della storia dell’Italia è, anche e soprattutto, un patrimonio dell’intera Europa”.
“Rivedere la Direttiva europea Bolkestein per la tutela della balneazione attrezzata italiana, la quale, oggi, per dimensioni e ruolo costituisce un patrimonio dell’intera Europa”: questa la richiesta di Antonio Capacchione, presidente del S.I.B./FIPE-Confcommercio in una lettera indirizzata a Paolo Gentiloni, neo Commissario europeo con delega agli Affari Economici. Il nostro Paese, così come certificato dalla Commissione europea nel rapporto ‘European Bathing Water Quality in 2018′, su 28 Stati membri dell’Unione Europea è quello con il maggior numero di acque di balneazione, circa un quarto del totale (5.539 su complessive 22.131). “La balneazione attrezzata italiana, pertanto – ha affermato Capacchione – oltre ad essere un ‘pezzo importante’ dell’economia e della storia dell’Italia è, anche e soprattutto, un patrimonio dell’intera Europa. Di fatto rappresentiamo la spiaggia del Vecchio Continente”. L’offerta del nostro turismo balneare è costituita da 30.000 imprese, quasi tutte a conduzione familiare, che vivono ormai da troppi anni in una situazione di profonda angoscia per la mancata soluzione dei propri problemi. Come è noto a tutti, purtroppo, le imprese e i 100.000 operatori diretti del settore subiscono una pericolosissima situazione di grande incertezza e precarietà proprio a seguito del recepimento nel nostro Paese della Direttiva europea Bolkestein. Da tutti (compresa la Presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen e il nostro Presidente della Repubblica Sergio Mattarella), viene auspicato una revisione delle politiche europee più rispettose delle varie realtà economiche nazionali, al fine di non indebolire ma di rafforzare le aziende europee nel mercato internazionale. Quest’ultimo sta diventando sempre più difficile proprio per l’affacciarsi di nuovi Paesi (ad esempio quelli della sponda sud del Mediterraneo), le cui imprese possono godere di costi, (sia del lavoro che fiscali), notevolmente inferiori ai nostri.
“Questo importante settore del ‘Made in Italy’, fiore all’occhiello del nostro turismo – ha concluso Capacchione – si aspetta, pertanto, un deciso e preciso impegno da parte Sua e della nuova Commissione Europea, a tutela e salvaguardia delle imprese turistico-ricreative esistenti e a difesa della balneazione attrezzata italiana quale irrinunciabile fattore di qualità e di vantaggio competitivo dell’intera Europa nel mercato turistico internazionale del prodotto “mare”, superando e/o modificando quanto prima la Direttiva Bolkestein”.