La Confcommercio del Golfo Dianese, tramite l’avvocato Daniela Ranise, ha inviato una lettera a Rivieracqua, a tutti i Comuni del Golfo Dianese e alla Provincia – Ambito Idrico, per chiedere la revisione dei contratti e l’apertura di un tavolo permanente di confronto.
Spiega Paolo Saglietto, Presidente della Confcommercio del Golfo Dianese: “I nostri associati continuano a lamentare aumenti dei costi relativi alla fornitura di acqua, senza giustificazione. Dalle fatture emerge che gli importi derivano da calcoli fatti su stime che non corrispondono a consumi reali e non vengono nemmeno indicati i parametri di calcolo. Inoltre il minimo fisso risulta calcolato in misura forfettaria, senza tener conto della tipologia di attività commerciale e in questo modo alcuni esercizi, che non utilizzano acqua, si ritrovano a dover pagare cifre sproporzionate, basate soltanto sulla metratura dei locali. Altro problema è rappresentato dal fatto che per le numerose attività turistiche e ricettive stagionali, non è prevista la stagionalità e il consumo viene calcolato su 12 mesi. Le fatture di Rivieracqua riportano poi la dicitura “acconto”, che non ha ragione di esistere, perché i contratti di fornitura prevedono che l’utenza sia tenuta al pagamento di quanto dovuto, tenuto conto del servizio offerto e dei consumi effettivi, e non sulla base di prospettive prive di fondamento.
Abbiamo già più volte interpellato in merito Rivieracqua e di recente anche il Commissario dell’Ato Idrico, senza ottenere risposte. Per questo ora abbiamo dato incarico al nostro legale di scrivere ufficialmente a Rivieracqua, Provincia e Comuni del Golfo Dianese, al fine di ottenere finalmente una più equa ripartizione dei costi per gli esercizi commerciali. Chiediamo quindi lo storno delle fatture con emissione di note di credito e nuove fatture con importi ricalcolati sulla base dei consumi effettivi. Inoltre ribadiamo la richiesta, già inoltrata in precedenza, di una revisione dei contratti, in modo che gli stessi prevedano distinzioni tra tipologie commerciali e, soprattutto, clausole per la “stagionalità” e l’apertura di un tavolo permanente, per poterci confrontare in maniera efficace e tempestiva, per poter anticipare e non rincorrere i problemi, come accaduto, purtroppo, fino ad oggi”.