Intervengono il vice presidente provinciale di Confcommercio Andrea Di Baldassare e il presidente di ResCasa, comparto Residence e Case vacanza Marco Greco.
Confcommercio segue con attenzione e viva preoccupazione la situazione relativa alle autostrade. L’incredibile numero di cantieri aperti lungo le tratte liguri e quelle verso la Lombardia, stanno incidente in modo pesante e negativo sull’afflusso di turisti, già compromesso dalla crisi generale, ulteriormente aggravata da quella connessa all’emergenza Coronavirus. La situazione è insostenibile per il comparto turistico e a cascata per quello commerciale in generale, che vedono i pochi flussi di vacanzieri spostarsi verso altre mete, con perdite gravissime. Sulla vicenda intervengono il vicepresidente provinciale di Confcommercio Andrea Di Baldassare e
il presidente di ResCasa, il comparto Residence e Case vacanza della Confcommercio della provincia di Imperia Marco Greco.
Dice senza mezzi termini Andrea Di Baldassare: «C’è forte preoccupazione da parte di tutto il tessuto commerciale del nostro territorio. Dopo quasi tre mesi di totale chiusura e dopo aiuti promessi e mai arrivati da parte del Governo, i nostri imprenditori si sono rimboccati le maniche per ripartire e si sono impegnati nelle
aziende con energie, non solo economiche, ma anche di carattere e morali, per il bene loro, delle loro famiglie e dei loro collaboratori e relative famiglie. Dopo la tragedia delle tante vittime, ora alle porte si profila un’ecatombe economica. Ad oggi infatti la Liguria e la nostra provincia in particolare sono isolate e i tanti clienti che amano
questo territorio e che giungono qui in auto, che rappresentano l’80% dei nostri flussi turistici, si trovano bloccati per ore in autostrada. Ci chiediamo se lo Stato sia amico o nemico della nostra economia. Chi tutela imprenditori e commercianti? Se muore l’economia, muore il Paese. Il nostro territorio rischia di diventare una zona fantasma, con attività chiuse e intere famiglie senza lavoro. Ci sono circa 4 mila imprese commerciali che operano nel settore turistico nella provincia di Imperia. Si rischia che vengano assorbite da altre realtà, oppure che chiudano i battenti per sempre».
Aggiunge Marco Greco: «non riesco a capire come si possa ancora discutere di queste situazioni, quando in realtà, invece di far pagare il pedaggio agli utenti, dovrebbero dare un premio a chi ha il coraggio di avventurarsi sulle nostre autostrade. È inconcepibile che utenti e imprenditori debbano pagare il danno di situazioni che nemmeno conoscono. Soprattutto nel tratto fra Varazze e Ovada, già a marzo ho potuto constatare personalmente che la situazione era la stessa di oggi.
Nulla è cambiato. Assurdo. Ho un cliente partito alle 10 da Alessandria che alle 14 era ancora a Celle Ligure. Come si fa a fargli pagare pure il pedaggio? Il tratto più complicato è quello che arriva da Milano ed è quello che fa riferimento a uno dei nostri principali bacini di utenza per il comparto turistico. È chiaro che viene spontaneo pensare a mete diverse dalla Liguria, anche perché magari si fa qualche chilometro in più, ma non si resta in coda e si arriva prima. Già oggi non si fanno vacanze lunghe, ma solo fine settimana e in questo modo perdiamo anche quel poco, perché i turisti rischiano di restare più in macchina, in coda, che alla spiaggia. Però le tasse le dobbiamo pagare. Per una volta paghino anche i concessionari delle autostrade, rinunciando almeno ai pedaggi».